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The Sandman (Netflix)

Userete l’espressione “essere nel mondo dei sogni” con molta più consapevolezza - ed un certo timore reverenziale, probabilmente - dopo aver visto The Sandman, serie Netflix tratta dall’omonimo fumetto di Neil Gaiman (N.B. fumetto non letto, per il momento, dalla scrivente).


Tutto inizia nel 1916, quando Lord Morpheus - Signore dei Sogni - viene per errore catturato dall’aristocratico britannico Roderick Burgess, il quale voleva invece evocare la Morte, per ottenere la resurrezione del figlio morto in una battaglia della prima guerra mondiale. Approfittando dell’accaduto, Burgess imprigiona Morpheus e si impossessa dei suoi strumenti di potere (un elmo, un rubino ed un sacchetto di sabbia). Una volta liberato e riacquisiti i suoi poteri, il Signore dei Sogni cercherà di ristabilire l’ordine nel proprio regno e nel mondo degli umani, entrambi devastati dal caos causato dalla prigionia durata più di un secolo.

The Sandman è un buon prodotto sotto vari punti di vista. Una menzione merita in primo luogo il cast della serie, composto da attori - più o meno noti - abilissimi nel dare vita, senza scadere nel manierismo, a personaggi che nient’altro sono che la raffigurazione umana di idee. Allo stesso modo, la trama di Gaiman - che porta in scena temi “alti”, usando un linguaggio prettamente metaforico - solo in rarissimi momenti può risultare stucchevole.


Temi alti, si diceva. È il caso, ad esempio, della differenza tra sogni e desideri e delle conseguenze - potenzialmente devastanti - per chi agisce esclusivamente sulla base dei secondi e non dei primi. Oppure, ancora, dei rischi nei quali si potrebbe incorrere abbattendo la solidissima barriera che separa il mondo degli umani dal regno dei sogni (micro spoiler: occhio ai dream vortex!). Altrettanto interessante, è quanto suggerito da Gaiman nell’episodio in cui si afferma che i cosiddetti Endless - ovvero i personaggi che rappresentano il Destino, il Sogno, la Morte, la Distruzione, la Disperazione, il Desiderio e il Delirio - non posso morire, mentre gli altri “dei” (appartenenti a qualsiasi religione) sì.

Una citazione a parte meritano le puntate - estremamente poetiche - che mettono in scena la relazione tra il regno dei sogni e l’arte. Sappiate che Lord Morpheus ha sussurrato qualcosa nell’orecchio di Shakespeare e che lui, il Signore dei Sogni, ha amato - fisicamente e spiritualmente - Calliope, la musa greca della poesia.


In conclusione, tra i pregi di The Sandman, c’è che - senza avere pretese enciclopediche - induce a ragionare su un tema tanto complesso quanto importante: il rapporto tra l’essere umano ed i suoi sogni.




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