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TRENT’ANNI E PANDEMIA

  • Immagine del redattore: La cronista
    La cronista
  • 13 mar 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Why, are expectations so high? Is it the bar I set? My arms, I stretch, but I can't reach / A far cry from it, or it's in my grasp, but as soon as I grab, squeeze / I lose my grip like the flying trapeze – M. Mathers, S. Grey, B. Knowles


Che poi, a dire il vero, qui ci si dirige verso i trentuno. Non mi sono soffermata sui trenta: niente festeggiamenti eclatanti e, soprattutto, niente bilanci. Per riflettere sul “passaggio”, pensavo, ci sarebbe sempre stato tempo. Infatti, eccoci qui.


Qual é stato il vostro bilancio oppure, se vi trovate sul confine, quale sarà? La bambina e l’adolescente dai capelli ricci avevano le idee molto chiare. Trent’anni: una luminosa carriera consolidata, tanti amici intorno, un marito e figli accanto come da famiglia Mulino Bianco, genitori presenti per assistere a questi successi.


Sulla carriera ci stavo lavorando, ma è arrivato il Coronavirus. Di amici ne ho effettivamente tanti, sparsi qua e là, ma è arrivato il Coronavirus. I genitori ci sono, ma sono irraggiungibili causa Coronavirus. Sulla famiglia da Mulino Bianco, si può serenamente sorvolare, in quanto la questione addirittura trascende il Coronavirus.


Così, in questa condizione di stop forzato, si osservano le proprie vite un po’ come se si fosse spettatori esterni.


Pressioni e aspettative (non necessariamente in ordine cronologico), successi e delusioni. È vero, funziona così: più in alto posizioni l’asticella, maggiore è lo slancio verso l’obiettivo e maggiore è la possibilità che qualcosa sfugga di mano. Non sempre per “colpa” nostra. A posizionare l’asticella siamo noi o il nostro contesto di vita? Nella maggior parte dei casi, siamo stati noi. Ecco perché, nella maggior parte dei casi, la delusione della caduta non supera l’adrenalina dello slancio. Abbassare l’asticella? Possibile, anche questa è una scelta.


Sono trenta. È una questione di presente, non di passato: al netto di pressioni, slanci pindarici, delusioni prevedibili ed imprevedibili, siamo dove vogliamo essere? Penso di sì.


Questa mattina, 13 marzo 2020, il condominio è particolarmente silenzioso. Le previsioni davano sole pieno su Milano, ma dalla finestra vedo qualche nuvola.



 
 
 

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